In futuro i dipendenti decideranno quando hanno voglia di prendersi qualche ora, un giorno, una settimana o un mese di ferie, con la sola consapevolezza che lo faranno quando la loro assenza non danneggerà né il lavoro, né la loro carriera.
Queste sono le parole di Richard Branson, imprenditore britannico e fondatore del Gruppo Virgin, che fanno riflettere su come al giorno d’oggi siano di fondamentale importanza i risultati attesi e non le ore di lavoro necessarie per conseguirli.
Durante questa pandemia che ha colpito tutto il nostro pianeta e di conseguenza tutte le società che vi lavorano, a seguito del lockdown, molte di queste, soprattutto nel settore del digital marketing, hanno predisposto per i propri lavoratori una forma di lavoro “agile”, più comunemente chiamata Smart Working. Questa forma di lavoro utilizzata ormai da anni da molte realtà aziendali, a seguito della pandemia, ha avuto un’impennata notevole nel suo utilizzo da parte di molte società, che si sono ritrovate per un certo senso costrette ad attuare questa modalità lavorativa in molti casi per la prima volta.
Possiamo suddividere così le caratteristiche che questo approccio lavorativo deve avere per garantire efficacia nel tempo:
- responsabilizzazione del lavoratore nel momento in cui svolge il proprio lavoro da un luogo diverso dal proprio ufficio;
- autonomia del dipendente nello svolgimento delle proprie mansioni, ovviamente sempre collegate alle performance da raggiungere;
- collaborazione, grazie ai dispositivi tecnologici che permettono ai lavoratori di essere collegati in tempo reale fra loro in qualsiasi momento;
- la completa fiducia che deve essere presente tra i lavoratori e il datore di lavoro;
- flessibilità e adattabilità del lavoratore nello svolgere le proprie mansioni;
- utilizzo di strumenti tecnologici messi a disposizione dall’azienda per lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Vantaggi dello Smart Working
Questa metodologia di lavoro porta notevoli benefeci non solo al lavoratore, ma anche al datore di lavoro stesso. Permette un risparmio in termini di spese per tutte quelle utenze (affitto, luce, acqua, ecc.) che il datore di lavoro è tenuto a sostenere nel momento in cui i lavoratori si trovano all’interno dell’ufficio. Lavorando da casa e senza recarsi fisicamente nel luogo di lavoro, si abbattono notevolmente le emissioni di Co2 grazie al mancato utilizzo di mezzi pubblici e privati per lo spostamento. Ovviamente questo stile lavorativo porta ad una maggiore soddisfazione del dipendente che è più motivato a svolgere le proprie mansioni lavorative e allo stesso tempo riesce a garantire maggiore equilibrio tra lavoro e vita personale.
Molte società anche dopo la fine del lockdown stanno cercando di mantenere, o perlomeno attuare uno Smart Working che si alterni al lavoro d’ufficio. L’obiettivo principale è quello di mantenere forti i rapporti interpersonali tra i propri lavoratori e cercare di colmare quel gap di distanza fisica creatosi con il lavoro agile da casa.